Il Giornale – Valle dell’Acate. Sette terre per sette vini

I l G i o r n a l e V a l l e d e l l A c a t e . S e t t e t e r r e p e r s e t t e v i n i

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di Andrea Cuomo

La vite è una cosa meravigliosa.

Siamo nel Sud dell Sicilia, nel Feudo Bidini, dove il fiume Dirillo, dai romani chiamato Achates, scorre guizzante tra le colline. Qui da più di un secolo la famiglia Jacono produce vino, con un focus negli anni sempre più concentrato sul Cerasuolo di Vittoria. Vino a docg frutto di un blend di due grandi vitigni rossi siciliani, Nero d’Avola e Frappato, che Gaetana Jacono, dinamica rampolla della famiglia sfuggita al destino di farmacista, anni fa prese a portare in giro per il mondo e in particolare negli Stati Uniti, convinta che fosse perfetto per sposarsi alla cucine più diverse.

Da allora molte cose sono cambiate e Gaetana non ha più bisogno di mettere il vino in valigia per farlo conoscere ai consumatori newyorkesi o berlinesi. Sono loro anzi ad affollare tutto l’anno la cantina per immergersi nella incredibile realtà del magnifico territorio ragusano. Che enologicamente parlando ha la sua principale forza nelle diversità dei terreni. Sette, ognuno identificato da un’etichetta: la terra gialla sabbioso-argillosa dello Zagra (grillo in purezza); la terra nera e pietrosa del Moro (Nero d’Avola in purezza); la terra nera con ciottoli bianchi del Frappato; la terra rossa del Cerasuolo di Vittoria; la terra bianca e magra del Bidis, Chardonnay in purezza che fa dodici mesi in barrique; la terra rossa-arancio del Rusciano, Syrah in purezza di seducente balsamità; e la terra ocra cretosa e sabbiosa del Tanè, Nero d’Avola che è il vino più complesso del mazzo.

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IL GIORNALE

Katerina Monroe
Katerina Monroe

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