di Loredana Ficicchia
Troppo audace la proposta del barone siciliano. Sperava di fare della sua terra, nella provincia più a Sud d ‘Italia, una cooperativa di produttori modello Trentino Alto Adige. Era il 1981 e Vittoria era il centro siciliano più attivo nell’esportazione del vino destinato al mercato francese. Giuseppe Jacono davanti alla diffidenza dei tanti produttori locali, che unanimi scuotono la testa, getta la spugna e va avanti da solo forte dell’esperienza dei suoi avi. A quel tempo, Gaetana, sua figlia, era solo una bambina, e nessuno avrebbe immaginato che dopo la laurea in Farmacia, sterzasse per occuparsi dell’azienda di famiglia, ‘Valle dell’Acate”, per portare nel mondo il suo “Cerasuolo’, e con esso le meraviglie della sua Sicilia. La storia ce la racconta lei stessa in un pomeriggio di fine agosto. Arriviamo nel Feudo Bidini, tra i colli sinuosi formati dal fiume Dirillo (in epoca romana chiamato Achate) con un grosso fuoristrada. Il percorso nell’ultimo tratto è scosceso, ma rimangono scolpiti negli occhi gli affascinanti appezzamenti ricamati di muri a secco che delimitano i campi fino a perdersi tra le dune sabbiose e le scogliere del Mediterraneo più africano. Siamo nella culla del Cerasuolo di Vittoria doc, data di nascita: 1973. “Niente a che vedere col Cerasuolo d’Abruzzo” avverte Gaetana una donna adrenalinica, sportivissima e dagli occhi vivaci che a fianco dell’enologo Carlo Casavecchia, ha dimostrato che il Cerasuolo può essere un vino di lungo invecchiamento (Iri da Iri, espressione di una sola vigna dell’Altopiano Biddine Soprano). Ed ecco il vecchio palmento chiuso a corolla da sette terre, la cui diversità regala unicità e identità ai vini. Ristrutturare il vecchio palmento e la dispensa, edifici affascinanti che evocano vendemmie cantate da giovani donne scalze, e botti che rotolano nei porti per imbarcarsi nelle navi mercantili, è il primo atto di un’immersione totale, la messa a fuoco di un nuovo percorso di vita, che intreccerà passione, sentimento e vis imprenditoriale.
di Manlio Giustiniani
La mia estate è stata ovviamente all’insegna di Champagne rosé, ma altrettanto ovviamente ho trascorso qualche giorno di vacanza nella mia Sicilia. E uno dei ricordi più indelebili è stato un maialino dei nebrodi al mandarino e rosmarino in abbinamento all’ultimo vino di casa Valle dell’Acate, il Cerasuolo di Vittoria “Iri da Iri”, servito leggermente fresco. L’avevo già degustato tempo prima, assieme Gaetana Jacono, l’anima solare dell’azienda.
Il suo “grande sogno”, infatti, è un’azienda agricola perfetta, contemporanea, sostenibile e grazie alla ricchezza e alla tradizione di 6 generazioni di imprenditoria agricola, unita alla sua visione e al lavoro quotidiano, questo sogno è sempre più vicino. Una sfida da vincere per le generazioni future.
Il punto di partenza è la terra, dalla quale è nato il progetto “7 terre per 7 vini” frutto di 50 anni di sperimentazioni, prima empiriche poi analitiche, che hanno indicato il terreno giusto caratterizzante la vigna, con un’espressione unica del vino.
Da quando Gaetana si occupa dell’azienda, vent’anni oramai, la produzione è passata da 30.000 a 400.000 bottiglie. Negli anni hanno ristrutturato gli edifici storici, il palmento, l’antica dispensa, e hanno costruito la nuova barricaia, con un’architettura semplice e razionale.
La parola chiave dell’azienda quindi è innovare. Un’innovazione che, grazie anche alle particolari condizioni climatiche della Sicilia, diventa naturalmente “sostenibile”. E la filosofia personale di Gaetana si racchiude in questo conetto: “piccole cose che fanno le grandi cose”. Read more…

Per un primo “fuori dalla norma” a volte bastano pochi ingredienti e anche poco tempo.
I Paccheri alla Norma sono facili da preparare e portano con sé tutto il sapore di estate e di Sicilia.
A rendere perfetto questo viaggio del palato, servirà un rosso morbido e aromatico: il nostro Cerasuolo di Vittoria D.O.C.G. Classico è davvero perfetto!
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Mangiare verdure fa bene, si sa.
L’idea di un minestrone proprio non ci va giù?
L’alternativa c’è ed è molto più divertente per la nostra gola. Una torta alle verdure arricchita da una dolcissima crema di carote. Sembra un dessert e invece è un ottima ricetta per un aperitivo, soprattutto se gustata insieme a un rosso servito leggermente fresco come il nostro Frappato D.O.C. Vittoria.
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Sabato Gaetana Jacono a partecipato alla celebrazione dei Cinque Grappoli della Guida Bibenda 2019.
Iri da Iri è stato premiato con l’ambito riconoscimento.
In Sicilia l’estate è melanzana, in tutte le sue forme e gusto. E quindi per la ricetta della settimana più estiva che c’è non posso che riproporvi un cult della cucina siciliana, il timballo di melanzane e il vino più “ragusano”: il Cerasuolo di Vittoria DOCG. Due simboli che racchiudono l’essenza di Valle dell’Acate, del territorio e del legame con la terra, la natura e i suoi tesori. Le melanzane, il pomodoro, la ricotta salata e la terra rossa del Cerasuolo di Vittoria, unione perfetta tra Nero d’Avola e Frappato. Il Cerasuolo di Vittoria, al palato è cremoso, vellutato ma asciutto come il Nero d’Avola del nostro territorio di Valle dell’Acate; al naso sprigiona tutta la fragranza e i profumi del nostro Frappato, il lampone, la salvia, la liquirizia ma soprattutto vi inebrierà un profumo di viola… solo della nostra terra nera con ciottoli bianchi. Il Frappato Valle dell’Acate è infatti riconoscibile ovunque. D’estate però servite il Cerasuolo di Vittoria DOCG fresco, molto, anche a 14 gradi: sarà ancora più accattivante…
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[…] Alcolica
Gaetana Jacono è una delle signore del vino più trendy. Ma è anche donna assai legata alla terra che le ha dato i natali (la provincia iblea) e alle sue tradizioni. Da quelle parti (che poi sono quelle di chi scrive) era una pratica comune, in campagna, far colazione con la ricotta calda, il pane “di casa”, le olive e un bicchiere di vino. Un menu contadino che si può ancora gustare, rielaborato e ingentilito, in alcune masserie locali e, su richiesta, anche nella tenuta di Gaetana, Valle dell’Acate. Lei intanto ha creato una linea di vini leggeri, destinata ai millennials ma che si sposa perfettamente a questo breakfast d’altri tempi: si chiama Bellifolli, ed è accompagnata da un foulard di ispirazione barocca firmato dal designer Fabrizio Minardo.
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THE HOUSE OF PAIRINGS | ricetta di Davide Di Corato
Un secondo piatto da servire in abbinamento con Il Frappato.
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THE HOUSE OF PAIRINGS | ricetta di Davide Di Corato
Leggerezza nel cibo e leggerezza nel vino, questo l’abbinamento proposto per il triplo minestrone. Come non pensare a Il Frappato, naso di lamponi e more, fiori di viola, in bocca spezie come la salvia… complessi i profumi e una bocca vellutata ma fragante, la siciila che brilla per freschezza.
Un vero Smile Wine… bevendolo ti scappa sempre un sorriso.
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