Style. Il Giornale – Bere con stile
2017
di Andrea Cuomo
ROSSI: STATE FRESCHI
Serviti a temperature basse? Si può. Basta scegliere la tipologia più adatta
A qualcuno piace freddo. O meglio: fresco. Per sfuggire alla dittatura del vino bianco e delle bollicine durante i mesi della canicola, e per chi non ama quell’ircocervo enologico che è il rosé, non c’è che una strada: scegliere un vino rosso adatto e fargli fare una passeggiatina in frigo prima di servirlo. Oppure, ancora meglio, metterlo in una glacette con un po’ acqua, sale grosso e ghiaccio. Giusto per dargli quel po’ di sprint che lo renda piacevole e dissetante senza appesantirci. Evitando però (attenzione) di cadere nell’opposto, l’effetto-vodka. Ormai anche i più integralisti tra gli enoappassionati si sono rassegnati: rosso e fresco (ripetiamo: fresco e non freddo) si può. alla faccia delle regole per cui un vino tannico non potrebbe essere bevuto al di sotto dei sedici gradi. Invece ora è permesso spingersi più in basso, ai dodici e perfino ai dieci gradi, ben sapendo che tanto la temperatura del bicchiere salirà in pochi minuti.